Team Abruzzo Bike: riportiamo le 4 “esse” al primo posto

La formazione diretta da Marcone, lancia un invito per fronteggiare la crisi dovuta all’epidemia da Covid

TERAMO – Sono stati i 120 chilometri più belli al tempo del post lockdown da Covid, quelli affrontati domenica scorsa assieme allo staff di Rete 8. Un team capitanato da Enrico Giancarli, conduttore del programma tv “Strade D’Abruzzo”, spalleggiato da Ivo Pagliari, Matteo Rabottini, Alfonso Trilli e Paolo Di Ruscio.

E ad un mese di distanza dall’ultima ospitata, il Team Abruzzo Bike del Patron Walter Marcone, affiancato a sua volta dal collega Raffaele Loiacono (segretario Siap), insieme agli amici della rubrica televisiva, sono partiti da Montorio, per dirigersi a San Giorgio-Piano Roseto (1100 m s.l.m.). 

Ad accogliere il gruppetto dei ciclisti in cima alla montagna, c’era il Sindaco di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo. Quest’ultimo ha voluto lanciare un messaggio alle istituzioni, riguardo la gestione provinciale del manto stradale, “data la pessima condizione in cui versa la viabilità”.

La discesa verso Aprati, è proseguita in picchiata sino al bivio dei Prati di Tivo, dove è avvenuto l’incontro col Sindaco di Pietracamela, Michele Petraccia. E alla domanda di una eventuale riapertura dell’impianto sciistico, il primo cittadino, ha auspicato una certa continuità logistica “in modo da permettere ai turisti, di tornare a sciare già dal prossimo inverno, senza alcun periodo di interruzione”. 

Il giro, ha poi ripreso la strada per Montorio ed è arrivato in località di Castelli, paese delle ceramiche. “Quello della lavorazione grafica sulla ceramica, è una peculiarità nostrana che esportiamo in tutto il mondo”. Il commento ribadito dal Sindaco del comune montano, Rinaldo Seca. Lo stesso, ha inoltre omaggiato il Team Abruzzo Bike e lo staff tv, con la consegna di un’opera artistica.

L’ultima tappa della giornata, si è conclusa presso il Santuario di San Gabriele, patrono dei giovani. All’epoca, Francesco Possenti, era un religioso appartenente alla Congregazione della Passione di Cristo. E proprio cent’anni fa, veniva proclamato Santo da Benedetto VX, il Papa che ha vissuto la prima guerra mondiale e l’epidemia della spagnola. A presenziare l’area del Santuario, sono intervenuti il Sindaco di Isola, Roberto Di Marco e Padre Dario Di Giosia. In rappresentanza del CSI invece, c’era Alessio Maddes.

Walter Marcone: << Essere oggi qui è un segnale importante. Sarebbe però altrettanto significativo poter riavere un po’ di normalità, sia nella vita di tutti i giorni, sia in uno sport come il ciclismo, che vive sulle strade e tra la gente. Il Team Abruzzo Bike dal canto suo, desidera farlo in sicurezza e in unione con gli sponsor >>. 

Marcone, spiega tra l’altro l’importanza di riportare le 4 “S” al centro dell’attenzione. E lo fa tramite un appello.

<< Dall’inizio di marzo, in Italia, si è creato un vuoto assai difficile da ignorare: per rispondere alla crisi legata all’epidemia da Covid-19, tutte le società sportive sono state costrette a indietreggiare. E questo ha colpito molti appassionati, in particolare quei ragazzi innamorati dello sport.

Pur comprendendo le ragioni che hanno indotto a compiere determinate scelte, avvenute durante il lockdown, in qualità di rappresentante del mondo associativo, ritengo urgente, ora, un cambio di passo. Parliamo dunque di uno scatto d’immaginazione, ambizione e coraggio, che consenta di inserire le 4 “S”, sport, sicurezza, solidarietà e sociale, al primo posto. A ciò non va dimenticata una quinta “esse” con salute, venuta ad aggiungersi alle quattro precedenti, al tempo del Covid.

Credo infatti, che il diritto a vivere una vita serena, rappresenti una priorità assoluta, fino ad inserirsi all’interno di un progetto ampio. E non solo in vista di una eventuale ripresa, forse a settembre, sulle varie attività agonistiche giovanili ed amatoriali, o come più probabile, all’inizio del prossimo anno. Ma che tuttavia, costituisca una sana espressione sociale, indirizzata al bene dell’intera comunità. 

Pertanto, le quattro “esse” si possono accostare a un luogo platonico, dove ogni soggetto, a prescindere dalla famiglia e dal quartiere di origine, colga l’opportunità per fiorire un poco alla volta. Ad esempio, sarebbe fantastico poter veder crescere i giovani, ognuno col proprio talento agonistico.

Insomma, il programma delle 4 “esse” ha le carte in regola per divenire lo strumento attraverso il quale, tutte le società sportive, possono costruire un futuro davvero coeso e libero. Non è infatti immaginabile alcun tipo di situazione sul progresso, senza un mondo ricreativo, che sia capace di operare a pieno regime, allo scopo di aiutare gli sportivi, dedicando loro tempo, attenzione e risorse.

A questo proposito, ricevo con preoccupazione, le notizie che indicano un mondo sportivo fortemente ridimensionato. Ed oggi sono convinto che il progetto delle 4 “esse”, resti l’unica via della cultura e del cambiamento, per costruire insieme, una società migliore.

Ben prima della crisi sanitaria d’inizio 2020, lo sport di base in Italia, versava in uno stato di difficoltà, stremato da anni sui mancati incentivi. Il momento che stiamo vivendo, dovrebbe perciò essere inteso come la “grande opportunità”, indispensabile a reinserire lo sport al centro della società civile: è tempo quindi di passare dalle parole ai fatti.

Si tratta di un appuntamento con la storia, che non possiamo assolutamente mancare se ci teniamo davvero a crescere insieme. Sia grazie ai sacrifici delle giovani generazioni, che delle generazioni anziane. L’attività sportiva insomma, è un patto tra le 4 “esse” e rappresenta il solo futuro possibile >>. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Loading